Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) deciderà presto sul futuro del consenso libero online. A seguito dell'introduzione del sistema "Pay or Okay" da parte di Meta lo scorso anno, l'EDPB emetterà un parere vincolante. Se l'approccio dovesse essere legittimato per Meta, le aziende di tutti i settori potrebbero seguire l'esempio del gigante dei social media. Questo potrebbe portare all'erosione del libero consenso online. Ma qual è la situazione attuale negli Stati membri? noyb ha raccolto dati sull'attuale implementazione dell'approccio "Pay or Okay" in alcuni Stati membri. In alcuni di essi, la protezione della privacy è già diventata estremamente costosa.
Il libero consenso è a rischio. Dopo che la Corte di Giustizia Europea (CJEU) ha dichiarato illegale il trattamento dei dati degli utenti da parte di Meta nel luglio 2023, Meta è passata a un sistema "Pay or Okay" per aggirare ancora una volta il GDPR. Invece di chiedere agli utenti un consenso sì/no, l'azienda addebita loro una tariffa per rifiutare il tracciamento invasivo per gli annunci personalizzati. Questo sistema potrebbe ora diffondersi in tutta Internet, mettendo a rischio il libero consenso di milioni di europei.
1.500 euro per proteggere la propria privacy online? Ma dove potrebbe portare tutto questo? Mentre in alcuni Paesi il sistema "Pay or Okay" non sembra essere ancora un problema serio, altri mostrano chiaramente cosa potrebbe riservare il futuro. A meno di un anno dalla legittimazione di questa pratica da parte delle autorità tedesche, il 30% dei 100 siti web più importanti in Germania sta già utilizzando "Pay or Okay" per aumentare le percentuali di consenso. L'utilizzo di questi siti web senza tracciamento per gli annunci personalizzati costerebbe già più di 1.500 euro all'anno. In Spagna, gli utenti dovrebbero affrontare costi di circa 1.460 euro, mentre in Francia il prezzo della privacy supera già i 1.100 euro.
Solo l'inizio. Questi sono solo alcuni esempi che illustrano chiaramente il problema del "Pay or Okay". Se l'EDPB legittima l'approccio per Meta, sempre più aziende seguiranno l'esempio e passeranno al "Pay or Okay", rendendo praticamente inutile il diritto fondamentale alla privacy. Già oggi, il prezzo per la privacy non è alla portata della maggior parte delle persone. E la situazione non potrà che peggiorare in futuro, almeno se l'EDPB e le DPA nazionali non prenderanno una posizione chiara contro il "Pay or Okay".
Un prezzo più basso non porta alla conformità. Il recente annuncio di Meta di abbassare il prezzo dell'abbonamento a pagamento non cambia questo fatto. Il GDPR afferma chiaramente che il consenso deve essere dato "liberamente". Meta, invece, nasconde il pulsante "rifiuta" dietro un paywall. Studi scientifici dimostrano chiaramente che questo lascia molte persone senza possibilità di scelta: Ad esempio, l'amministratore delegato del provider "Pay or Okay" contentpass ha dichiarato che il 99,9% dei visitatori accetta il tracciamento quando si trova di fronte a una tariffa di 1,99 euro. Allo stesso tempo, indagini obiettive suggeriscono che solo il 3-10 % degli utenti desidera che i propri dati personali vengano utilizzati per la pubblicità mirata. In altre parole: Non si tratta del prezzo, ma del sistema "Pay or Okay" nel suo complesso.